Torre civica (Castel Goffredo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Torre civica di Castel Goffredo
Mura di Castel Goffredo
La Torre civica, tra il Palazzo Municipale e il Palazzo Gonzaga-Acerbi
Ubicazione
Statogonzaghesco
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàCastel Goffredo
Indirizzopiazza Giuseppe Mazzini ‒ 46042 Castel Goffredo (MN)
Coordinate45°17′53.69″N 10°28′29.19″E / 45.298248°N 10.474776°E45.298248; 10.474776
Mappa di localizzazione: Italia
Torre civica (Castel Goffredo)
Informazioni generali
TipoTorre di difesa
Altezza27 m
CostruzioneXIII secolo-1450
Materialemattoni
Primo proprietarioComune
Proprietario attualeComune di Castel Goffredo
VisitabileSi
Informazioni militari
UtilizzatoreStato gonzaghesco
Funzione strategicaTorre di difesa e di accesso al borgo di Castelvecchio
[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Museo Torre di Castelvecchio
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCastel Goffredo
IndirizzoPiazza Mazzini
Caratteristiche
Tipostoria della città
Apertura2 ottobre 2021
ProprietàComune di Castel Goffredo
GestioneGruppo San Luca onlus

La Torre civica (o torre dell'Orologio, torre di Castelvecchio) è un edificio storico della città di Castel Goffredo, in provincia di Mantova.

Collocazione[modifica | modifica wikitesto]

La struttura è situata in Piazza Mazzini, nel centro storico cittadino, ovvero nella parte che delimitava l'antica fortezza di "Castelvecchio" (castellum vetus). Sul suo lato destro era situato il Palazzo del Vicario, ora inglobato nel Palazzo Gonzaga-Acerbi. Posta a fianco sinistro del Palazzo Gonzaga-Acerbi e del Palazzo della Ragione, è testimone da secoli del centro politico della città ed è popolarmente considerata il simbolo di Castel Goffredo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente alla prima cinta muraria della città, chiudeva il borgo medievale di "Castelvecchio" nella parte meridionale.[2]

La sua fondazione, forse su una struttura preesistente e con muri alla base di metri 1,30 di spessore, risale al XIII secolo[3] e dal 1438 vi è alloggiato l'orologio pubblico.[4]

Ricostruzione della torre civica nel 1492, prima della sopraelevazione.[5] Sulla destra il Palazzo del Vicario.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente coperta da tetto e alta circa 20 metri,[6] fu sottoposta a interventi di ampliamento che le permisero di raggiungere gli attuali 27 metri di altezza.[6] Era dotata di una scala esterna, sul fianco est, che metteva in comunicazione la piazza con l'interno della torre[6], nella quale si amministrava la giustizia a partire dal XV secolo e dove era presente anche una camera di tortura.[7]

Nel 1492 fu rialzata con una nuova cella campanaria[8] che ancor oggi ospita il concerto di sei campane, alcune delle quali risalenti al Cinquecento, della Chiesa Prepositurale di Sant'Erasmo. Una di queste riporta la seguente iscrizione: Mentem sanctam spontaneam Honorem Deo e Patriae liberationem MCCCCLXXXXII.[9]

Le sei campane si contraddistinguono in: Campanone o campana maggiore dedicato a Sant’Erasmo; Campana delle ore dedicata alla Beata Vergine; Campana del morto dedicata a Santa Maria Maddalena; Campana della Vittoria; Campana della scuola dedicata all’Ave Maria; Campana del morticino, dedicata a San Sebastiano (proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Consorzio).

Nel 1925 fu tolta la copertura e realizzata la merlatura ghibellina.[6]

Nel 1983-1984 è stata oggetto di un radicale intervento di manutenzione in seguito al quale sono stati demoliti e ricostruiti gli intonaci esterni preesistenti e sono stati risolti alcuni problemi statici con operazioni di cucitura sulle murature e di realizzazione di solai intermedi in cemento armato e legno.

Dal 2017 è in corso un restauro interno della torre, che prevede l'utilizzo dei piani allestiti a museo della città antica e la salita sulla terrazza;[10] dall'ottobre 2021 la torre è visitabile sino al belvedere.[11]

La torre pendente[modifica | modifica wikitesto]

La torre presenta da secoli un accentuato scostamento dalla verticalità,[12] con fuori piombo marcati verso Piazza Mazzini. Per questo, nel 2006, è stata oggetto di importanti verifiche statiche, poiché il fuori piombo risultava aumentato negli ultimi decenni.

Le sue caratteristiche tipicamente medioevali rendono la torre uno dei monumenti principali della città, tanto da essere ben visibile in avvicinamento a Castel Goffredo.

Museo Torre di Castelvecchio[modifica | modifica wikitesto]

Dopo lavori di adeguamento interno, la torre è stata trasformata in museo, con Infopoint turistico di Regione Lombardia,[13] e dal 2 ottobre 2021 è visitabile al suo interno percorrendo i sette piani che la compongono.[14][15]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005.
  2. ^ Vignoli (2010), p.33.
  3. ^ Bonfiglio (2005), p.308.
  4. ^ Bonfiglio (2005), p.92.
  5. ^ Bonfiglio (1922), p.61.
  6. ^ a b c d Vignoli (2010), p.34.
  7. ^ Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.
  8. ^ Bonfiglio (2005), p.307.
  9. ^ Bertolotti, p. 44.
  10. ^ Mantovauno. La Torre di Castel Goffredo è tornata ai vecchi splendori.
  11. ^ Tutti sulla torre civica rinata. Balcone sull’Alto Mantovano.
  12. ^ Touring Club Italiano, Lombardia, p.483, Milano, 1970.
  13. ^ Infopoint Regione Lombardia, su regione.lombardia.it. URL consultato il 15 giugno 2023.
  14. ^ Art bonus. Torre civica di Castel Goffredo.
  15. ^ Torre di Castelecchio, su museionline.info. URL consultato il 18 maggio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978.ISBN non esistente
  • Antonino Bertolotti, I comuni e le parrocchie della provincia mantovana, Mantova, 1893, SBN IT\ICCU\LO1\0370600.
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 1ª ed., Brescia, 1922.
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005, ISBN 88-7495-163-9.
  • Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.
  • Mariano Vignoli, Giancarlo Cobelli, Da terra aperta e ben intesa fortezza. Le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo, Mantova, 2010, ISBN 978-88-95490-10-6.
  • Mariano Vignoli (a cura di), Dal castello al palazzo. Storia ed architettura in un'area di confine. Atti dei convegni di Acquafredda (25 maggio 1996) e San Martino Gusnago (16 novembre 1996), Guidizzolo, Circolo Culturale San Martino Gusnago - Istituto Italiano dei Castelli - Banca di credito cooperativo di Casalmoro e Bozzolo, 1997. ISBN non esistente.
  • Touring Club Italiano, Lombardia, Milano, 1970. ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]